Mazzocchi ora vuole riprendersi anche la Nazionale

Michele Masturzo

Il pendolino è ripartito e la fascia ha ritrovato il suo interprete più atteso, Pasquale Mazzocchi è tornato finalmente in campo, proprio contro quel Monza che avrebbe fatto carte false per aggiudicarsi le sue prestazioni. Il napoletano ha giocato 26 minuti e lo ha fatto a modo suo, con ardore, senza risparmiarsi. Basterà per ottenere una chanche da mister Paulo Sousa per tornare titolare? O il tecnico lusitano gli darà minutaggio crescente (magari un tempo intero stavolta)? Vedremo. Intanto, dalle colonne de Il Mattino di Salerno a Mazzocchi sono arrivati i complimenti direttamente dal chirurgo che lo ha operato dopo l’infortunio rimediato in nazionale e che gli ha permesso di tornare in campo in tempi relativamente stretti.
«Pasquale è un atleta con la A maiuscola, una di quelle persone che fa piacere incontrare. Sono felice sia rientrato bene – ha affermato il professor Giuliano Cerulli –. So per certo che si dedica tanto alla sua professione e la fa con grande capacità e impegno. Mi dicono sia anche molto bravo afferma l’esperto medico che ha curato fior di campioni Agli atleti che visito dico sempre che, al pari di altri colleghi, riesco a mantenere un certo standard professionale grazie al continuo aggiornamento: si legge, ci si documenta e questo non si può fare mentre visitiamo o operiamo. Lo stesso deve fare l’atleta per far sì che sia più longevo: non quando si allena o gioca, bensì in tutte le altre attività. Lui tiene molto alla propria integrità fisica e tecnica».
Al luminare Mazzocchi ha regalato una maglia con una dedica speciale: “Colui che dà non deve ricordarsene ma colui che riceve non se ne deve mai scordare”, questa la frase accompagnata dall’autografo dell’esterno napoletano che ora spera di coronare un altro sogno, quello di indossare la maglia della nazionale azzurra allo stadio Maradona, visto che a fine marzo a Napoli si giocherà la sfida tra Italia e Inghilterra.
«Dal punto di vista dell’articolazione interessata ritengo che abbia risposto bene, si può considerare un giocatore recuperato. Il resto delle valutazioni tocca agli allenatori. Ora è questione di ritmo partita: agli atleti che mi chiedono i tempi di recupero dopo gli interventi posso indicare esclusivamente la ripresa degli allenamenti agonistici. Devo riconoscere che Mazzocchi è stato ottimamente seguito. Il dottor Leo e i massaggiatori hanno lavorato benissimo. Se è arrivato in condizione di rispettare i tempi previsti lo deve anche al contributo dei colleghi a Salerno. Inoltre, cosa non da poco, ha la fortuna di avere alle spalle una società che lo ha seguito e protetto. Insomma c’è stata una somma di eventi favorevoli che sono comunque partiti essenzialmente da lui. Se fosse stato uno sfaticato non ce l’avrebbe fatta e invece ha messo grande grinta. Avere uniformità di vedute e collaborazione a trecentosessanta gradi è stata una fortuna anche mia».

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