La Salernitana si affida al condottiero fortunato. Di nuovo. Il Menichini-ter sarà più breve rispetto alle precedenti esperienze vissute dal tecnico di Ponsacco in granata. Ma la posta in palio è comunque importantissima. Mister 80 punti cercherà di garantire nuovamente alla Salernitana la permanenza in quella Serie B che proprio lui ha conquistato. E poi difeso nella sfida play out con il Lanciano. Nel caso in cui riuscisse nell’impresa (con un blitz a Pescara o attraverso gli spareggi salvezza), stando a quanto filtra dalle segrete stanze, il tecnico toscano avrebbe l’opzione da far valere in automatico per guidare la Salernitana dall’inizio il prossimo anno. Ma al momento questo è un discorso secondario. Per Menichini il normalizzatore ora conta solo restituire alla squadra serenità, una condizione fisica accettabile e un modo di stare in campo che possa produrre risultati. Nel ritiro laziale (i granata sono al lavoro ad Ardea), è su questo che il tecnico di Ponsacco che si concentrerà. Si passerà al suo solito copione tattico? La Salernitana a Pescara scenderà in campo col 4-4-2? Possibile. Se non addirittura probabile. Bisognerà capire, però, chi saranno gli esterni. La sensazione è che in difesa toccherà a Pucino e Lopez (con Migliorini ed uno tra Mantovani e Gigliotti al centro); in mediana a destra dovrebbe esserci Casasola, mentre sull’out opposto potrebbe essere rispolverato uno tra Djavan Anderson ed Orlando. In questo spartito tattico è difficile trovare spazio per Rosina, a meno che non resti fuori una punta. Ma il tecnico di Ponsacco, l’unico che riuscì a far convivere Coda e Donnarumma, sembra intenzionato a puntare forte su Djuric e Calaiò. In mezzo al campo, dovrebbe toccare a Di Tacchio ed Akpa Akpro.
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