Mille persone sugli spalti, in campo una squadra che trasforma la storia in leggenda cucendosi sul petto il settimo scudetto (l’ottavo per la città di Salerno). La Pdo Salerno si è laureata campione d’Italia battendo Oderzo al Pala Palumbo con il finale di 30 a 20. Scudetto vinto senza mai perdere una partita in tutta la stagione. Successo che fa il paio con gli altri titoli che permettono alla Pdo di calare il triplete. Il nome di Salerno portato in alto da Antonella Coppola e compagne. Un successo storico, importante ed al tempo stesso prestigioso che conferma le qualità tecniche di questo gruppo ma anche la forza di una società che riesce a restare sempre ai massimi livelli. Vincere non è mai facile e scontato ed in nessuna disciplina. Per vincere ci vogliono capacita, determinazione, ambizione, sacrificio, coraggio, temperamento e compattezza. La Pdo non è un gruppo di brave giocatrici ma una squadra. Ed è stata sempre questa la politica vincente di una società che ha il tricolore sul petto ma Salerno nel cuore. Perché per vincere nello sport bisogna anche identificarsi con il pubblico e la città. La vittoria della Pdo è la vittoria di una intera città che si riscatta nelle altre discipline. Anche dal basket arrivano segnali importanti di ripresa con la Virtus Arechi ad un passo dal sogno promozione. Salerno vince e convince nelle altre discipline dove girano molti meno soldi, dove ci sono meno attenzioni mediatiche e dove non c’è il pubblico che c’è ad esempio nel calcio. Il modello Pdo e non solo è un senale forte e preciso anche al mondo del calcio. A Salerno si può vincere se le cose si fanno in modo serio e lungimirante. Salerno non sa solo contestare ma sa anche apprezzare chi non solo ci mette i soldi e fa quadrare i bilanci ma ci mette soprattutto il cuore in quello che fa. https://www.youtube.com/watch?v=LhQqXBlS1a4
Pdo leggendaria: dagli altri sport una ‘lezione’ a Lotito e Mezzaroma
42
articolo precedente