Tchaouna alla Lazio, Pirola all’Olympiakos, Jimenez alla Carrarese (tre operazioni a titolo definitivo), Motoc in prestito al Kallithea (stesso club dove si è accasato lo svincolato Pasalidis), sono queste le prime quattro cessioni operate da Gianluca Petrachi.
Il diesse granata sta cercando, pur tra mille difficoltà, di assecondare i desideri della proprietà di cedere i pezzi pregiati e i calciatori non funzionali al progetto, ricavando quanto più possibile dalle uscite, e di abbassare allo stesso tempo il monte ingaggi. Senza il tesoretto ricavato dalle partenze, l’operatore di mercato del club granata non può effettuare acquisti.
E’ per questo che Petrachi sta cercando di inventarsi anche soluzioni fantasiose e di battere piste finora inesplorate. E così a breve potrebbe materializzarsi anche la cessione di Ikwuemesi ai belgi del Leuven, con l’obiettivo quantomeno di ricavare i quasi 2 milioni di euro investiti lo scorso anno per portare in Italia il nigeriano.
E’ inutile dire che, ora come ora, il mercato della Salernitana è bloccato principalmente da Dia (proprio come accaduto lo scorso anno) che non ha ancora trovato collocazione. Se le questioni pendenti al Collegio Arbitrale sono state rinviate a settembre, in attesa magari di un accordo tra le parti, sul fronte offerte per il senegalese non si registrano novità. Nè dalla Premier League, nè dall’Arabia, nè dalla Spagna, nè dall’Italia. Siamo ancora nella fase degli interessamenti.
Discorso analogo per Bonazzoli, altro giocatore dall’ingaggio robusto, per il quale per il momento non ci sono sviluppi di mercato. Restano sul mercato i vari Simy, Maggiore, Lovato, Daniliuc, Bradaric, Lassana Coulibaly, Sambia, Valencia, Bronn, Kastanos, tutti calciatori con stipendi fuori dalla portata di un club retrocesso in B.
Mentre Mikael, proposto ovunque dalla Salernitana, è ancora a “robusta” busta paga, sebbene non sia nemmeno a Rivisondoli a sudare come invece sta facendo il resto della truppa.