Pierino Prati, l’ultimo saluto su un campo di calcio

Redazione

Se n’è andato su un campo di calcio, come forse avrebbe desiderato. L’estremo saluto all’ex attaccante granata Pierino Prati è avvenuto sul prato dell’oratorio Paolo Sesto di Alzate Brianza, nel comasco, poco lontano da Montorfano, dove si è spento nella giornata di lunedì dopo una lunga degenza in una casa di riposo. “Era malato da tempo – racconta il figlio Cristiano – l’ho visto spegnersi nell’ultima settimana. Purtroppo a causa del Covid è rimasto piuttosto solo ultimamente, e le visite, come sappiamo, erano pressoché impossibili in queste strutture”. Alle esequie del recordman Prati, tre reti nella finale di Coppa dei Campioni del 1969 allo stadio Bernabeu di Madrid contro l’Ajax di Cruijff, unico italiano a centrare l’impresa, mancavano i suoi compagni di squadra del Milan, molti purtroppo già scomparsi, altri impossibilitati a venire perché sconvolti dal dolore. In rappresentanza del club rossonero erano presenti Franco Baresi e Filippo Galli. Il grande profilo umano di Prati è palpabile anche dal numero di tifosi della Roma presenti alle esequie. Sulla bara, oltre alla maglia azzurra e quella rossonera, c’era una sciarpa giallorossa e una granata della Salernitana, in cui debuttò nel 1965 e con 10 gol contribuì alla promozione in Serie B. Nella capitale Prati ha lasciato un fortissimo ricordo. Alla Roma si era trasferito dopo aver vinto tutto nel Milan: dopo il successo europeo, ci fu quello intercontinentale nello stesso 1969, oltre a due Coppe delle Coppe, due Coppe Italia. E poi il trionfo agli Europei del 1968 con la Nazionale, a cui era approdato dopo una stagione pazzesca nel Milan culminata con lo scudetto 1967-68 e il titolo di capocannoniere. Fu anche vice campione del mondo nel 1970, pur non giocando, chiuso nel suo ruolo da Gigi Riva.

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