Il figlio Giovanni ricorda: «Ha dato tutto per Salerno e per i granata»

Quindici anni senza Bruno Carmando

Ricorre l'anniversario della scomparsa dello storico masseur della Salernitana
Michele Masturzo

Se dici Bruno Carmando, dici Salernitana. Si parla di una vera e propria storia d'amore che va ben oltre l'incredibile professionalità con cui il masseur salernitano prestava la sua opera, rimettendo in sesto gli infortunati, coccolando i leader dello spogliatoio (uno su tutti Di Bartolomei) di cui era anche il confidente, favorendo l'inserimento dei nuovi acquisti ed incoraggiando i più giovani. Il cavalluccio ce l'aveva cucito sul petto, nelle sue vene scorreva sangue granata, era come se sulla panchina ci fosse un ultras travestito da massaggiatore, con quella tuta indossata per la bellezza di 762 volte nell'arco di una carriera senza eguali. Pronto a difendere i granata e la salernitanità, addirittura anche a rimetterci di tasca sua in periodi non facili vissuti dalla sua squadra del cuore, Bruno Carmando era un personaggio d'altri tempi. Non a caso i tifosi della Salernitana al Vestuti gli dedicarono uno striscione con su scritto "Cittadino Salernitano". Quindici anni fa Bruno Carmando ci lasciò, ma il suo ricordo è rimasto impresso nel cuore e nella mente dei salernitani.

«Mio padre si svegliava la mattina alle 6 e curava Carruezzo, poi Pisano: li portava al campo d'allenamento e li amava perché indossavano la maglia granata. Era un generoso, ha dato tutto per Salerno e la Salernitana» ha ricordato al Mattino il figlio Giovanni, che come il fratello Raffaele ha seguito le sue orme.

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.