“Il giovane portiere deve avere un carattere freddo ed equilibrato, che riesca a sopportare la delusione di un errore e a gestire la gioia dopo una bella parata. Per giocare in questo ruolo devi essere nato predisposto, chiaramente con il tempo si migliora. Non devono mancare neanche tecnica e passione per la posizione in cui giochi, ma la caratteristica fondamentale è la forza nella testa”.
Intervistato dal portale Numero Diez, l’allenatore dei portieri della Salernitana Michelangelo Rampulla parla anche del dualismo venutosi a creare tra i pali del team granata, con due numeri uno del calibro di Ochoa e Sepe ed un dodicesimo di spessore come Fiorillo: “Io credo che ogni allenatore abbia le basi e le competenze per giudicare i suoi giocatori, ma se mi chiede un parere io sono sempre disponibile – ha affermato Rampulla –. Il mio compito è quello di preparare tutti e tre i portieri allo stesso modo, quindi mettere a disposizione del tecnico professionisti che possano giocare in Serie A. Il mio è un ruolo abbastanza facile e che mi permette di andare avanti grazie alla mia esperienza e alle mie conoscenze, poi decide sempre l’allenatore. La Salernitana ha la fortuna di avere tre buoni portieri e chiunque giochi si impegna al 150%”.
Rampulla: «Chiunque gioca si impegna al 150%»
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