A Pisa la Salernitana fa harakiri. In superiorità numerica per 75 minuti, la squadra di mister Breda non riesce mai a rendersi pericolosa dalle parti di Semper e, una volta subito il gol sugli sviluppi di un fallo laterale, non dà vita nemmeno all’auspicata reazione di nervi.
Niente da segnalare. Piatta, abulica, compassata, la Salernitana si presenta anche all’Arena Garibaldi col 3-5-2: il tecnico trevigiano, che perde nel riscaldamento Stojanovic, getta nella mischia l’ultimo arrivato Christensen, dà una chance a Girelli e rispolvera Verde in attacco. Tongya, confermato mezzala, non incide ma si procura il cartellino rosso di Marin (segnalato dal Var a Pezzuto), che lascia il Pisa in 10 uomini al 14esimo del primo tempo. A parte un tiro alle stelle di Ghiglione, il team dell’ippocampo non punge, anche perchè, nonostante il piano partita predisposto da Breda, dalle corsie laterali non arrivano palloni giocabili per Cerri.
Ad inizio ripresa, il trainer granata richiama Njoh e Tongya per inserire Jaroszynski e Reine-Adelaide, senza modificare lo spartito tattico. Su rimessa con le mani in zona offensiva, una situazione per la quale in settimana i granata avevano studiato le contromosse, Bonfanti come aveva fatto Portanova la scorsa settimana anticipa Ruggeri e prolunga in mezzo, Lochoshvili tocca ma non rinvia, Jaroszynski è messo male col corpo e Moreo insacca, deviando il pallone in rete, forse anche con l’aiuto di una mano sospetta. L’arbitro convalida, il Var non lo smentisce e il Pisa è in vantaggio. Breda spedisce in campo Raimondo (al posto di Verde) e Caligara (per Girelli) e qualcosina dal punto di vista offensivo i granata provano a crearlo. Troppo poco. In 11 contro 10 i granata non riescono a recuperare, anzi è il Pisa a creare altri pericoli dalle parti di Christensen, e a nulla serve l’ingresso della terza punta, Torregrossa, nei minuti finali, anche perchè l’ex di turno praticamente non tocca mai il pallone.