Italiano, Breda, Martusciello, di nuovo Breda, sarà un caso ma i primi allenatori che Lorenzo Amatucci ha trovato sulla sua strada nel calcio dei “grandi”, ad eccezione di Colantuono, nella loro carriera sono tutti centrocampisti di buon livello.
Italiano se l’è coccolato nella prima parte della stagione 2023/24 e lo ha fatto anche debuttare in Serie A contro l’Inter a settembre, richiamandolo in causa a dicembre contro il Monza. Poi, alla fine del mercato invernale, la Fiorentina ha ritenuto importante per la sua crescita dargli la possibilità di giocare con maggiore continuità e lo ha inviato in prestito (secco) alla Ternana, dove da novembre si era insediato in panchina Breda. Il tecnico trevigiano gli ha dato la possibilità di rompere immediatamente il ghiaccio nel finale della gara di Como e, dalla partita successiva, gli ha affidato le chiavi del centrocampo. Questo nonostante la giovanissima età e la situazione di classifica complicata delle fere. Con Breda Amatucci ha giocato 14 volte da titolare e solo 2 da subentrato. Niente male per un esordiente della categoria. Il campo, alla fine, non ha premiato la Ternana, battuta ai play out dallo Spezia.
Ma Amatucci, lavorando con Breda, che da giocatore ricopriva il suo stesso ruolo, è cresciuto tantissimo.
In estate, il prodotto del vivaio dei viola ha accettato la corte della Salernitana e Martusciello sin da subito ha dimostrato di riporre grande fiducia nelle sue capacità, soffermandosi spesso anche a parlare con lui alla fine degli allenamenti, fornendogli consigli su come interpretare un ruolo delicato come quello del regista nel 4-3-3.
Dopo la breve parentesi Colantuono, Amatucci, che fin qui in granata ha giocato 19 gare (e 2 in Coppa Italia), per un totale di 1549 minuti in campo (con 1 gol e 1 assist all’attivo), si prepara ad abbracciare nuovamente Breda per proseguire il suo percorso di maturazione. Di sicuro Amatucci sarà uno degli elementi su cui il tecnico trevigiano punterà forte per risollevare le sorti della Salernitana.