Salernitana, Breda deve tirare fuori il meglio dal gruppo

La Salernitana è attesa da 8 finali, che si riveleranno decisive per i giochi relativi alla permanenza in Serie B. I granata, chiamati ad affrontare in casa Palermo, Sudtirol, Cosenza e Mantova, ed in trasferta Juve Stabia, Cittadella, Spezia e Sampdoria, vanno a caccia di 12/13 punti, con i quali potrebbero riuscire ad evitare anche i play out, visto che la quota salvezza potrebbe abbassarsi, coinvolgendo un numero maggiore di squadre. L’obiettivo è alla portata ma, chiaramente, la squadra di mister Breda da qui in avanti dovrà provare a mettere le marce alte. La media di 1.2 punti per partita a cui ha viaggiato fin qui il team granata col tecnico trevigiano in panchina non sarebbe sufficiente per mantenere la categoria. Servirà di più. E servirà il contributo di tutti per cercare di condurre in porto l’operazione. Anche quello di chi, finora, non è riuscito a dimostrare appieno il suo valore. Da Raimondo a Caligara, che pure vengono considerati pretoriani di Breda, da Guasone (che attende ancora di esordire in maglia granata) a Girelli, dai vecchi Reine-Adelaide, Tongya, Tello, Hrustic, Braaf, Wlodarczyk, perfino da Simy se ce ne fosse bisogno. Se non sarà fatta una scelta drastica, di puntare solo su un gruppo ristretto di calciatori, per concentrare le attenzioni su un nucleo ben definito, fino alla fine della stagione Breda dovrà provare a tirare fuori il meglio da tutti i calciatori a sua disposizione. Senza gerarchie predefinite, senza preconcetti, schierando sempre i giocatori più in forma, quelli a cui non tremano le gambe e che effettivamente possono condurre la Salernitana al traguardo. Allo stesso trainer granata, di conseguenza, spetta il compito di individuare chi non è sereno, chi non può essere utile e chi non potrà fare parte della truppa chiamata ad affrontare col coltello tra i denti il rush finale.