C’è un nuovo tabù da sfatare. E riguarda lo stadio San Paolo Maradona. La Salernitana proverà a fare risultato in terra partenopea, storicamente avara di soddisfazioni per il team dell’ippocampo e per lo stesso allenatore, visto che Paulo Sousa a Napoli non ha mai vinto in carriera. Anche i confronti diretti tra i granata e mister Luciano Spalletti sono tutt’altro che incoraggianti. Nella stagione dei record, per completare la missione salvezza, per compiere un altro passo verso la permanenza in categoria, così da avere la possibilità di affrontare la Serie A per il terzo anno di fila (altra cosa mai successa), la Salernitana cercherà di compiere un blitz sul campo dei cugini. Contro la capolista, lanciata verso la conquista del terzo scudetto, il compito non sarà dei più semplici, visto il valore dell’avversario. Ma la squadra di Sousa, in serie positiva da 8 turni (2 vittorie e 6 pareggi) non intende affatto recitare il ruolo della vittima sacrificale e ci proverà. Davanti ad Ochoa l’unico certo del posto è Gyomber, Lovato, Daniliuc, Bronn, Pirola e Troost-Ekong si giocano le altre due maglie. Sulle corsie laterali toccherà a Mazzocchi e Bradaric. In mezzo al campo, di fianco a Coulibaly risalgono le quotazioni di Bohinen, ma Vilhena conserva un margine di vantaggio. Mentre in avanti dovrebbe toccare a Kastanos e Candreva il compito di rifornire Dia ma anche di dare equilibrio in fase di non possesso. Per quanto riguarda la situazione in infermeria, Maggiore sarà tra i convocati, Crnigoj ha iniziato a svolgere lavoro differenziato e ne avrà per un altro paio di settimane, ancora out Fazio e Valencia.
Salernitana, ci sono altri tabù da sfatare
140
articolo precedente