Stefano Colantuono fa appello al senso di responsabilità di ciascun componente dell’organico per tirarsi fuori da una situazione di classifica non certo ottimale. 13 punti in 13 giornate sono un bottino magro e il rendimento indoddisfacente rispetto al valore della rosa è costato la panchina a Giovanni Martusciello.
Ieri Colantuono ha svestito definitivamente i panni del Responsabile del Settore Giovanile per rimettere tuta, scarpini e… impermeabile, visto che la sua prima seduta è stata caratterizzata dal maltempo. Col cappuccio durante la fase di attivazione, Colantuono col passare dei minuti ha iniziato ad alzare il volume in campo ed a gesticolare come è solito fare per cercare di rafforzare le indicazioni fornite con la voce. Grinta nella fase di riconquista del pallone, attenzione all’occupazione degli spazi in fase di non possesso, semplicità delle giocate per cercare di rifornire maggiormente le punte.
Con in mano i fogli con il piano di allenamento e gli appunti arricchiti nel corso della seduta, il trainer granata ha poi avviato le prime prove di formazione. Con la pettorina gialla si sono visti i giocatori più esperti, da Simy a Verde, da Soriano a Ferrari, ma anche un assoluto punto fermo come Amatucci ed elementi da rilanciare, come Ghiglione, Dalmonte e Velthuis, che ha ricevuto costantemente indicazioni non solo dai colleghi di reparto, ma anche dai senatori del gruppo e dallo stesso allenatore. In una difesa a tre, l’olandese, che è finito letteralmente nel dimenticatoio (titolare nelle prime 4 gare, mai utilizzato nelle successive 9), potrebbe fornire il suo contributo, come immaginato in estate da Petrachi.
Il diesse era al Mary Rosy ed è stato lui ad accogliere Colantuono. Poi il trainer romano ha incontrato lo staff, quindi ha parlato con la truppa, sottolineando la necessità di resettare tutto, di mettere da parte quello che non ha funzionato fin qui, di cambiare marcia per risollevarsi in classifica e riportare la gente dalla propria parte.