Niente da fare. Voci, trattative, affari chiusi e non ufficializzati, altri strillati ai sette venti ma mai realmente avviati, giocatori che sembrano vicinissimi ma non si materializzano, altri che sono in lista di sbarco ma non vanno via, la pur auspicata accelerazione in sede di mercato tarda ad arrivare.
La musica non cambia nemmeno a 8 giorni dal primo impegno ufficiale della stagione 2020/21. Tra una settimana esatta mister Castori sarà chiamato a diramare l'elenco dei convocati per il match con la Reggina e, anche a voler essere ottimisti, le sensazioni che si ricavano dopo il primo mese di attività (tra raduno in città, ritiro a Sarnano e ritorno a Salerno) non sono particolarmente positive.
In casa granata sembrano regnare approssimazione e precarietà, due elementi su cui per qualunque allenatore è davvero complicato costruire qualcosa che possa avere un senso. Anche se arrivassero a stretto giro di posta i rinforzi invocati da tempo dal mister (e dalla piazza), inserirli in una parvenza di spartito tattico, consentirgli di raggiungere lo stesso livello di condizione dei giocatori attualmente presenti in organico, creare un minimo di intesa tra i calciatori, sarebbe praticamente impossibile.
Il dato certo è che oggi in organico ci sono 22 calciatori: uno è in prova (l'esterno Barone), alcuni sono giovanissimi (Galeotafiore, Iannone, Iannoni, Riosa), altri sono al lavoro con la truppa ma sanno di essere stati inseriti in lista di sbarco (Orlando, Cernigoi, Giannetti, Jallow, Kalombo). Questo significa che, concretamente, Castori sta lavorando su un nucleo ristretto di calciatori che andrà integrato, con raziocinio e non solo puntando sugli esuberi di mamma Lazio. Ma il tempo stringe (Schiavone è appena arrivato e a breve lo seguirà Tutino, mentre Lombardi sa già di dover mordere il freno per un'altra decina di giorni) e il timore di dover affrontare l'esordio in campionato con una rosa rabberciata è serissimo.