4-3-3 o 4-4-2 che in fase offensiva diventa 4-2-3-1. Sono queste le due ipotesi di lavoro su cui si sta concentrando l’attenzione di mister Inzaghi in queste ore. Il tecnico piacentino sembra intenzionato a mettere da parte la difesa a tre e a rispolverare la linea a quattro, almeno per la gara di domenica contro il Bologna. Davanti a Costil, che prenderà ancora il posto dell’indisponibile Ochoa, dovrebbero giocare Mazzocchi, Gyomber, Fazio e Bradaric. Possibile turno di riposo per Pirola, parso “appannato” nelle ultime uscite. Nel caso di centrocampo a due, uscirebbe dall’undici titolare Bohinen: con Coulibaly ci sarebbe uno tra Legowski e Maggiore. Tchaouna e Candreva agirebbero sulle corsie laterali, Dia a ridosso di Ikwuemesi, con Simy e Cabral pronti a subentrare. Nell’ipotesi di 4-3-3, invece, il centrocampista norvegese verrebbe ripescato come perno centrale davanti alla difesa e il sacrificato sarebbe uno tra Candreva e Tchaouna, con Dia largo a sinistra. In ogni caso non ci sarà posto per Kastanos, evanescente a Firenze e sostituito già alla fine del primo tempo del match al Franchi.
Al di là di numeri, moduli e interpreti, la Salernitana deve ritrovare il piglio giusto per poter reggere il confronto con avversari di elevato spessore, come quelli con cui dovrà fare i conti da qui alla fine del girone d’andata, includendoci anche lo scontro diretto in chiave salvezza in casa del Verona. Una prova “opaca”, contraddistinta da disattenzioni, contrasti “molli”, scarsa pericolosità offensiva, non si dovrà ripetere se la Salernitana vuole effettivamente rimanere a contatto con le altre pretendenti alla permanenza in A.
Salernitana, due ipotesi tattiche per il Bologna
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