La Salernitana avvia la marcia di avvicinamento al derby. In casa del Napoli, a cui basterebbe un punto in caso di sconfitta della Lazio per la matematica certezza della vittoria dello scudetto, i granata andranno a caccia del nono risultato utile di fila. Intanto, in virtù delle sconfitte rimediate da Empoli e Lecce e del pareggio a cui è andato incontro lo Spezia sul campo della Sampdoria, il team di Paulo Sousa ha scalato un’altra posizione in classifica. I granata sono ora 14esimi con 33 punti (ottenuti in 31 gare), hanno una lunghezza di vantaggio rispetto ai toscani, 5 sui salentini, 6 sui liguri e ancora 7 rispetto alla zona retrocessione. Non solo.
Settimana dopo settimana la truppa guidata da Paulo Sousa sta guadagnando autostima, i meccanismi tattici sembrano sempre più oliati e la tenuta difensiva ormai è una certezza. Nei 9 incontri disputati con il tecnico lusitano sulla panchina granata la Salernitana, che ha perso solo una volta, ha segnato 12 reti e ne ha incassate appena 8 e in 3 circostanze è riuscita a tenere inviolata la porta di Ochoa. Una chiara inversione di tendenza rispetto alla precedente gestione, conseguita tra l’altro in poco tempo, puntando sul lavoro, sulla voglia di puntare sul possesso del pallone, sul coinvolgimento di tutti gli atleti (solo Iervolino e il terzo portiere Fiorillo con Sousa non hanno ancora visto il campo) e anche su una ritrovata condizione fisica.
Nel prossimo turno il team dell’ippocampo, reduce da 2 vittorie e 6 pareggi, sarà chiamato a provare a reggere il confronto con il Napoli capolista, ad un passo dalla vittoria di un titolo che manca da più di 30 anni. Contro la corazzata partenopea, come è accaduto contro Milan e Inter nel corso della gestione Sousa, la Salernitana non intende recitare il ruolo di vittima sacrificale e spera che quella di sabato possa essere una giornata di festa per entrambi i club.
Salernitana, il derby può chiudere i giochi salvezza
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