Bohinen titolare, il ritorno di Dia e Mazzocchi dal primo minuto, le conferme di Gyomber e Pirola in difesa, la buona prova di Bradaric. Sono tanti gli spunti emersi nella gara con il Milan ma a parlare dei singoli si fa torto a qualcuno se non si menzionano tutti. Perché ogni calciatore è stato importante e ha offerto una prova dalla sufficienza in su. Altrimenti era difficile fare risultato in casa di un Milan che, dopo essere entrato tra le migliori otto squadre d’Europa in Champions, contro i granata voleva fortemente i tre punti per raggiungere il secondo posto in classifica. Salernitana compatta e grintosa in fase difensiva ma pronta anche a fare male in attacco, tant’è vero che ha avuto almeno quattro buone occasioni in zona goal. I granata se la sono giocata a viso aperto in casa dei campioni d’Italia in carica, senza atteggiamento rinunciatario del tipo “non sono queste le partite nelle quali fare punti”. Ed invece sono anche queste le gare dove fare risultato. La Salernitana vista ieri a San Siro ha dimostrato di potersela giocare con tutte, grazie anche ad un atteggiamento tattico camaleontico, in grado di cambiare pelle in base ai momenti del match e quindi di non dare riferimenti precisi agli avversari. Il lavoro di Paulo Sousa è evidente. Adesso i granata si muovono bene all’unisono tra i reparti in entrambe le fasi di gioco, arrivano prima sulle seconde palle e hanno una compattezza difensiva fondamentale per raggiungere la salvezza. Senza dubbio ci sono altri aspetti da migliorare e siamo certi che l’allenatore portoghese ci lavorerà, nel segno della strada intrapresa da quando è arrivato a Salerno. Ora è facile fare i complimenti a Paulo Sousa (che se li merita tutti) ma il suo lavoro, per onestà intellettuale e di cronaca, si è visto sin dall’inizio e ha portato già i suoi risultati. Tolta la gara con la Lazio, arrivata tre giorni dopo il suo ingaggio, contro Monza, Sampdoria e Milan Sousa ha conquistato cinque punti in tre partite, delle quali due in trasferta. Così come adesso è semplice elogiare l’operato di De Sanctis. L’organico aveva dei valori anche prima ma la squadra rendeva meno di quello che poteva, i fatti sono sotto gli occhi di tutti. Sabato la Salernitana è attesa da una partita non facile con il Bologna ma, con questo spirito, i granata sono pronti a fare un altro passo verso la salvezza.
Salernitana, il lavoro di Paulo Sousa è evidente
223
articolo precedente