"Quando parlo della Salernitana, parlo di identità. Le mie compagini avevano un modo di essere e rappresentavano la tifoseria ma purtroppo sono poi fallite. – Questo è il cavallo di battaglia dell'attuale società. La squadra e la tifoseria dovrebbero identificarsi l'una con l'altra. Da parte della proprietà ci dovrebbe essere meno sfida, meno arroganza e più voglia di sentirsi partecipi delle necessità della piazza. Proprio ciò che è venuto a mancare in questi anni. A dirlo Antonio Imborgia, ex dirigente della Salernitana sia con Aliberti che con Antonio Lombardi intefrvistato da Radio Alfa e ripreso da Salernitana News.
Altra mancanza dei vertici societari – ha proseguito Imborgia – è non aver creato continuità, eleggendo alcuni giocatori per costituire uno zoccolo duro. Questa cosa avviene alla Lazio con Tare, quindi non è che non sanno farla".
Sul tema della multiproprietà, Imborgia la vede così: "Non credo sia un problema. Penso che ogni anno Lotito voglia vincere il campionato ma farlo in B non è assolutamente semplice perché ci vuole capacità. Fabiani? A Messina ha vinto, ma ultimamente in B non ci è riuscito. Io non amo Lotito e lui non ama me. Però non si può dare sempre la responsabilità al presidente, perché ha dato al direttore generale un budget importante, come ha dimostrato l'anno scorso l'ingaggio di Ventura che è un maestro di calcio. Lotito ha la colpa di non chiedere un lavoro migliore a Fabiani, il quale le qualità le ha sicuramente ma è stato sfortunato. Certo, se vedo a quello che hanno fatto altri dirigenti, spendendo molto meno, posso dire sicuramente che Angelozzi e Marchetti sono più bravi di Fabiani a costruire le squadre".