2 vittorie, 2 pareggi, 6 sconfitte, con 8 gol fatti e 17 subiti, 36 giorni senza successi, oltre 400 minuti senza trovare la via della rete, 0.80 punti di media ad incontro. Sono questi i numeri che certificano la crisi della Salernitana. Il cambio in panchina non solo non ha prodotto i frutti sperati ma, al contrario, ha ingenerato una pericolosissima flessione in termini di rendimento. Colantuono sta facendo peggio di Bollini, che stava viaggiando a 1.27 punti di media per gara. Non solo. Fino alla 18esima giornata di campionato, con tutti i limiti che aveva mostrato nella prima metà di stagione, la Salernitana guidata dal tecnico di Poggio Rusco (che segnava di più e subiva di meno) era stata comunque capace di conquistare 12 risultati utili consecutivi, mostrando di avere un’anima, rivelandosi capace di effettuare delle rimonte importanti. Quella di Colantuono, rivoluzionata solo in parte da un mercato terminato senza sussulti e che non ha portato in dote il centravanti né il centrocampista di qualità che servivano, dall’inizio del 2018 è parsa “svuotata”. A tratti addirittura impaurita. L’involuzione della Salernitana è sotto gli occhi di tutti. I granata non vincono una partita dal 20 gennaio (3-2 al Venezia) ed hanno perso 4 delle ultime 6 partite disputate. Nelle ultime due gare perse (a La Spezia e col Parma), inoltre, quello che è clamorosamente mancato alla truppa è lo spirito battagliero, la verve per mettere sotto l’avversario ma anche per rimontare dopo essere passata in svantaggio. E alcuni giocatori sono parsi completamente “bloccati” dal punto di vista psicologico, oltre che spaesati dai continui cambi tattici, al punto da commettere errori grossolani. E’ così che lo spettro retrocessione si sta pericolosamente materializzando alle spalle dei granata. https://www.youtube.com/watch?v=86J-vd_3rvM
Salernitana in crisi, i numeri inchiodano Colantuono
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