Nuovo incontro a Roma tra Danilo Iervolino e Maurizio Milan. Il progetto di rilancio del club, dopo la retrocessione in Serie B della Salernitana, deve riempirsi di contenuti. E magari anche di nomi. I primi a circolare, da Angelozzi a Sogliano, vanno in una precisa direzione sebbene siano per ora semplici suggestioni. Il nuovo operatore di mercato del club granata, che dovrà scegliere l’allenatore a cui affidare la guida della squadra, avrà una missione chiara: vendere (bene) come ha fatto il diesse del Verona a gennaio, i pezzi pregiati; allacciare rapporti (come ha dimostrato di saper fare il dirigente del Frosinone) per allestire l’organico con giocatori di valore, non necessariamente con nomi di grido.
La Salernitana, che a marzo ha ricapitalizzato ripianando parte delle perdite, potrà contare sul paracadute (che spetta ai club retrocessi) e dovrà crearsi un “tesoretto” tramite le cessioni dei suoi calciatori migliori. Si cercano acquirenti, interessati ad investire robuste somme di denaro, per i vari Tchaouna, Coulibaly, Bradaric, Pirola, Dia (domani è in programma l’udienza al Collegio Arbitrale, dove si preannuncia battaglia), confidando nei riscatti degli elementi (da Daniliuc a Lovato) da parte dei club dove attualmente militano in prestito.
Inevitabilmente andrà alleggerito il monte ingaggi: in B i diritti tv e le sponsorizzazioni incidono molto meno che in massima serie e determinati stipendi (da Candreva a Fazio, da Bonazzoli a Sepe, passando per Maggiore, Simy e Sambia) non sono più alla portata. E’ facile immaginare, quindi, una vera e propria rivoluzione estiva, che dovrà aprire le porte alla nuova politica societaria, che dovrà conciliare l’esigenza di rendere il progetto auto-sostenibile (dal punto di vista finanziario) e allo stesso tempo ambizioso, competitivo, all’altezza delle aspettative della piazza (dal punto di vista tecnico).