La Salernitana fa un figurone nel test internazionale col Galatasaray e chiude imbattuta il ciclo di amichevoli disputate nel ritiro in Austria. Dopo la vittoria con i dilettanti dello Jenbach (9-0), i pareggi con Shalke 04 (0-0) ed Hoffenheim (2-2) ed il successo col Wieczysta Cracovia (2-0), i granata pareggiano 1-1 con la storica squadra di Istanbul e probabilmente, ai punti, come in un incontro di pugilato, avrebbero meritato anche qualcosina in più.
Della partita contro i turchi, alla quale non hanno preso parte Bonazzoli, Sambia, Ribery, Radovanovic, Gyomber, Mazzocchi e Lovato (scongiurato per lui il rischio intervento) restano sicuramente impresse nella mente le giocate firmate da Botheim: il norvegese in ruleta conquista la punizione da cui scaturisce l'azione finalizzata dallo stesso ex del Bodo Glimt che riceve da Bradaric, tratta il pallone con la suola, se lo aggiusta col sinistro e in mezzo a tre difensori trova il modo di concludere sul palo più lontano per battere Kocuk. Conclusione tutt'altro che "telefonata" ed esultanza legittima per l'amico di Haaland. Botheim sfiora il raddoppio prima di testa, su cross di Kechrida e poi con una nuova iniziativa personale: il norvegese danza sul pallone al limite, entra in area superando un nugolo di avversari, conclude di sinistro anticipando anche il compagno di squadra Valencia e obbligando il portiere avversario ad una difficile parata di piede in controtempo. Botheim nella circostanza manifesta l'egoismo da centravanti puro, quello che vive per il gol, ma il norvegese nel corso del match ha mostrato una buona intesa con il volitivo Valencia: i due si sono cercati e spesso si sono pure trovati, mandando in crisi la retroguardia turca.
Tra le note liete vanno annoverati gli inserimenti senza palla di Lassana Coulibaly e il pressing asfissiante con cui spesso la Salernitana ha impedito al Galatasaray di fare gioco.
Veniamo alle note dolenti. Subito dopo il gol del vantaggio, la squadra di mister Nicola si è "distratta" ed ha consentito ai turchi di pareggiare i conti con estrema facilità. In più di una circostanza i granata hanno perso palla in fase di avvio della manovra (un paio di volte è successo a Motoc nel primo tempo, una Bohinen ed una a Mantovani nella ripresa) e questi errori si possono pagare a caro prezzo. Si avverte l'assenza di un elemento che possa dare maggiore qualità sulla trequarti, come faceva Ederson con i suoi strappi. Contro il Galatasaray, inoltre, si sono fatti male Bradaric e Mamadou Coulibaly: il croato ha sentito tirare e s'è fermato in tempo, il senegalese è andato incontro all'ennesima noia muscolare che non lascia presagire nulla di buono dopo un anno, lo scorso, a dir poco tribolato a causa di infortuni e ricadute.