C'era una volta il fattore Arechi, lo stadio Fortino dove vigeva pure la “Dura legge del Gol”. Finora, la Salernitana nel Principe degli Stadi ha conquistato appena 7 punti (frutto di 1 vittoria e 4 pareggi, a fronte di 8 sconfitte). Questo significa che nelle 13 gare casalinghe disputate la squadra granata ha fatto peggio in termini di media punti (0,53) rispetto alle a quelle esterne (0,61), nelle quali ha conquistato un punto in più nello stesso numero di incontri, con un bottino di 2 vittorie, 2 pareggi e ben 9 sconfitte.
Da qui alla fine della stagione, la squadra di Nicola dovrà giocare 6 volte tra le mura amiche (considerando anche la partita fantasma col Venezia) e contro Sassuolo, Torino, Fiorentina, Cagliari, Udinese e, appunto contro i lagunari (carte bollate permettendo), il team dell'ippocampo dovrà cercare di far valere il fattore campo. Visto che ci sono tre autentici scontri diretti, la scelta della società del presidente Iervolino di mettere in vendita dei mini-abbonamenti, per poter contare su un Arechi davvero granata e sentire il calore della gente di Salerno, sembra estremamente sensata.
Sul campo serve un'inversione di tendenza per recuperare le 10 lunghezze di svantaggio rispetto alla zona salvezza, bisogna iniziare a macinare punti per cercare di migliorare la disastrosa media punti stagionale (0,57). E per cercare di invertire il trend la Salernitana dovrà necessariamente subire meno gol (fin qui solo una volta i granata, che hanno incassato 61 reti, hanno mantenuto inviolata la loro porta) e soprattutto segnarne almeno uno in più degli avversari.
Col recupero di Bonazzoli, la squadra granata ritrova il suo cannoniere più continuo: ma servirà molto di più in fase di realizzazione (solo 20 i gol segnati) anche da tutti gli altri componenti del pacchetto avanzato: quelli che già hanno avuto modo di trovare il campo con continuità e quelli su cui Sabatini ha puntato nel mercato di riparazione e che ancora non hanno dimostrato le loro qualità.