A Pisa è nata la nuova Serie B. Per la Salernitana la stagione 2020/21 inizierà il 26 settembre con la sfida con la Reggina. In altri tempi, sarebbe stata una vera e propria festa dello sport: prima giornata dopo la lunga pausa estiva, attesa trepidante per vedere all'opera i nuovi acquisti, speranze da coltivare nel corso di un nuovo anno sportivo, rinnovo del duraturo gemellaggio con i fratelli reggini.
In era Covid, ma anche a causa degli ultimi anni di galleggiamento, tutto questo non ci sarà. Come tutti gli altri stadi d'Italia, l'Arechi resterà desolatamente vuoto e rischia di rimanere così anche in seguito (se e quando dal governo arriverà il segnale relativo alla riapertura al pubblico). E per il momento non ci sono nemmeno trasferte da organizzare con gli amici per sostenere la squadra lontano da Salerno.
Mai come quest'anno, nella (breve) pausa estiva, nel corso del ritiro ed ora nei giorni che precedono la ripresa delle ostilità, il tasso d'interesse rispetto alle cose di casa Salernitana è sceso a livelli così bassi. Non perché l'amore nei confronti del team dell'ippocampo sia venuto meno, ma perché la società di Lotito e Mezzaroma nel corso degli ultimi cinque anni di Serie B è riuscita a depauperare un patrimonio di entusiasmo in grado di fare invidia anche a diversi club di Serie A.
Di nuovi acquisti, colpi in grado di infiammare la piazza, fino a questo momento non ce n'è stata traccia. Ma, più che di nuovi calciatori, che possono anche essere (tardivamente) ingaggiati prima dell'inizio del torneo cadetto, quindi senza permettere a Castori di inserirli in una parvenza di contesto tattico, senza oliare meccanismi, senza perfezionare intesa, in alcuni casi anche senza preparazione (come accaduto in passato), la tifoseria ha bisogno di chiarezza.
Qual è l'obiettivo stagionale? Come si pensa di poter far sognare la piazza se l'articolo 16 delle noif spegne sul nascere qualsiasi ambizione? Come si pensa di dare discontinuità rispetto ad un recente passato deludente se i protagonisti sono sempre gli stessi?
Per rinnovare il gemellaggio coi fratelli reggini ci sarà sicuramente tempo e modo, mentre una risposta a questi (ed altri) interrogativi non è mai stata così urgente.