L'uomo della società si rimette in discussione dopo la mancata conferma in estate

Salernitana, nuova chance per il soldato Colantuono

Il tecnico romano conosce bene la categoria e non avrà particolari pretese in sede di mercato
Michele Masturzo

La Salernitana riparte da Stefano Colantuono, l’uomo della società (che ha accettato senza esitazione la chiamata sebbene in estate fosse stato messo da parte), il soldato (pronto ad indossare l’elmetto per affrontare una vera e propria battaglia, l’ennesima della sua carriera), non il traghettatore (termine che gli ricorda Caronte, il nocchiero che trasportava oltre il fiume Acheronte le anime dei morti). “E noi non siamo morti”, ci tenne a sottolineare lo scorso anno quando fu (ri)chiamato al capezzale della derelitta Salernitana al posto di Liverani. In realtà, i granata erano condannati alla retrocessione che si sarebbe materializzata di lì a poco. In estate, dopo che non s’è concretizzata nè la nomina a direttore tecnico, che era stata paventata dal diesse Sabatini, nè la riconferma in panchina (visto che Petrachi s’era rivolto prima a Sottil, poi a Fontana, salvo virare sull’esordiente Martusciello), Colantuono era tornato a ricoprire il ruolo di Responsabile del Settore Giovanile. Ora per lui, che ha già guidato il team dell’ippocampo a più riprese (prima nel 2018/19, quindi nel 2021/22 e nella passata stagione), si apre la quarta esperienza da allenatore della prima squadra. Per ora il suo bilancio in granata è fatto di 63 panchine, con 14 vittorie, 18 pareggi e 31 sconfitte, non propriamente entusiasmante. Ma Colantuono la Serie B non solo la conosce, ma l’ha vinta pure (due volte con l’Atalanta ed una col Perugia) e proprio in cadetteria ha compiuto altre imprese memorabili, quando ha salvato la Dea che partiva da una penalizzazione di 6 punti e quando, chiamato dal diesse Petrachi al capezzale di un Torino in difficoltà lo portò fino ai play off (nel 2009/10, sconfitto solo in finale dal Brescia). Quello che la società chiede a Colantuono, stavolta, è una salvezza tranquilla, valorizzando i calciatori presenti in rosa ed evitando complicazioni e fibrillazioni. E l’uomo della società, ancora una volta, risponde presente, d’altronde è già sotto contratto e, a differenza degli altri colleghi che erano pronti a subentrare a Martusciello, non avrà particolari pretese in sede di mercato.

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