Un mese di Filippo Inzaghi sulla panchina della Salernitana è trascorso e l’attesa inversione di tendenza, in campo, non c’è stata.
4 partite di campionato, 2 pareggi, altrettante sconfitte (media punti 0,5), 4 gol fatti e 7 subiti. Ultimo posto in classifica, distacco di 5 lunghezze dalla zona salvezza e digiuno di vittorie oramai certificati. Eppure dei timidi segnali di risveglio la Salernitana a Reggio Emilia li ha mostrati. Innanzitutto, Inzaghi ha individuato il vestito che può valorizzare le doti dei suoi uomini. Il 4-3-3 è lo spartito tattico su cui insistere per cercare di venir fuori da questa situazione complicata. In casa del Sassuolo, la Salernitana non solo non è passata in svantaggio ma ha segnato un gol per la prima volta nel quarto d’ora iniziale per poi trovare anche il raddoppio (tutte cose che non erano mai successe in precedenza).
Peccato per il regalo fatto a Thorstvedt, che ha permesso ai neroverdi di riaprire i giochi già prima dell’intervallo, altrimenti la musica poteva essere diversa nella ripresa al Mapei Stadium. Peccato per la paura di vincere che indubbiamente ha frenato la truppa, proprio sul più bello. Peccato per una condizione fisica, ormai è conclamato, che non consente alla squadra di reggere il ritmo e di praticare il gioco immaginato da Inzaghi per 90 minuti. Oltre ai limiti strutturali, difetti di fabbrica, ai quali si può porre rimedio solo con un massiccio ritorno sul mercato, da avviare già in queste settimane, ci sono dei problemi che si possono invece risolvere col lavoro sul campo, che richiede del tempo.
Ebbene di tempo la Salernitana ne ha davvero poco a disposizione. Perché se è vero che lo scorso anno il Verona con 5 punti dopo 15 giornate è poi riuscito a salvarsi, è anche vero nel passato torneo la distanza tra le squadre di vertice e le altre era siderale, mentre in questa stagione le “piccole” stanno dimostrando di essere ben strutturate e di non aver paura a provare a complicare la vita alle “big”. Se vuole colmare la distanza dalla zona salvezza, quindi, anche la squadra cara al presidente Danilo Iervolino da qui alla fine del girone d’andata dovrà provare a battere anche qualcuna delle squadre “sulla carta fuori portata”, giocando con spirito battagliero contro qualunque avversario.
Salernitana, operazione salvezza ancora alla portata
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