Salernitana, per la salvezza è già l’ora delle scelte

Michele Masturzo

Lazio, Bologna e Milan in casa; Fiorentina, Atalanta e lo scontro diretto col Verona in trasferta, la Salernitana deve affrontare sei gare per cercare di chiudere al meglio il 2023 e presentarsi già con le idee chiare al mercato di riparazione. Sin dai primi appuntamenti del nuovo anno, che si aprirà con la doppia sfida con Juventus (tra Coppa Italia e ultima giornata del girone d’andata) e col derby di Napoli prima del confronto diretto col Genoa all’Arechi, la squadra granata dovrà presentarsi in campo con già con i nuovi acquisti (anche in considerazione della prolungata indisponibilità da metà gennaio di Dia e Coulibaly per la Coppa d’Africa), con un’identità tattica ben definita e, possibilmente, con una condizione fisica adeguata.
Il requisito essenziale per fare tutto ciò è evitare di tirare i remi in barca. Farlo già a novembre sarebbe pura follia. Oltre che una mancanza totale di rispetto nei confronti dei tifosi. Sebbene sia chiamata ad affrontare alcune delle migliori squadre del campionato di Serie A, la Salernitana deve cercare di conquistare il maggior numero possibile di punti, per rimanere a contatto con le altre pretendenti alla salvezza e per avere appeal in sede di mercato.
Chi, in concreto, dovrà occuparsi della scelta e delle trattative per assicurare al team dell’ippocampo i necessari rinforzi, lo deve stabilire velocemente la proprietà, che non può commettere l’errore di non decidere. O si dà fiducia, in tutto e per tutto, a De Sanctis, che ha la paternità della squadra allestita in estate, o si deve voltare pagina. Immediatamente.
Inzaghi, a sua volta, sa di dover fare e dare di più. Dal suo avvento la Salernitana, a parte la gioia del passaggio del turno in Coppa Italia, ha raccolto solo 2 punti, frutto di 2 pareggi e 2 sconfitte, con 4 gol fatti e 7 subiti. Rispetto a Sousa, insomma, l’inversione di tendenza non c’è stata. E dopo 12 giornate la squadra granata è ancora alla ricerca della prima vittoria. Individuata la strada maestra, che è quella dei primi 30 minuti di Reggio Emilia, inutile girarci intorno, il tecnico piacentino deve avere il coraggio di seguirla fino in fondo, anche a costo di compiere scelte dolorose.

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