La sconfitta rimediata in casa dell'Inter, sulla carta ampiamente preventivabile visto la distanza siderale in classifica tra le due squadre, ha lasciato l'amaro in bocca ai 7 mila cuori granata presenti a San Siro e a tutti coloro i quali hanno seguito il match da casa, non solo per le dimensioni (il match è terminato con lo stesso risultato dell'andata) ma per l'atteggiamento della squadra.
Alla vigilia Sabatini aveva chiesto ai granata di aggredire i campioni d'Italia in carica, che non stavano attraversando un gran periodo di forma, sulla stessa lunghezza d'onda mister Nicola aveva invitato la truppa a scendere in campo con la convinzione di potercela fare. L'occasionissima sprecata da Verdi dopo 3 minuti di gioco, il suo tiro alle stelle a tu per tu con Handanovic dopo una bella ripartenza, aveva illuso un po' tutti. L'Inter ha tirato un sospiro di sollievo, ha ripreso coraggio ed ha iniziato a macinare gioco grazie alla maggiore qualità espressa dal trio di centrocampo ed a collezionare occasioni sfruttando alla grande le corsie esterne e le doti degli attaccanti.
La Salernitana, rimasta per la prima volta all'asciutto dopo 5 gare in cui era sempre riuscita a trovare la via del gol, è semplicemente sparita dal campo, al netto di alcune trame palla a terra che non sono dispiaciute e che potevano essere sfruttate meglio, se non ci si fosse messa la serata storta di Mousset. Mancano 12 giornate alla fine del campionato e la matematica non condanna ancora la squadra di mister Nicola, la cui situazione di classifica si fa sempre più complicata. E' chiaro, però, che, al netto delle dichiarazioni di circostanza pre e post gara dei protagonisti, i granata dovranno dimostrare, non solo a parole ma sul campo, di poter ancora riaprire i giochi salvezza. In attesa che vengano ufficialmente fissate le partite da recuperare a Udine e col Venezia, la sfida di sabato col Sassuolo, altro avversario sulla carta apparentemente fuori portata, è da vincere a tutti i costi.