Il processo di castorizzazione della Salernitana deve accelerare. E' per questo che la società, di comune accordo con l'allenatore, ha deciso di mandare in ritiro la squadra con un giorno d'anticipo. C'è necessità di lavorare in campo, dove Castori continua a chiedere il massimo ai suoi ("Voglio vedere il veleno" ha urlato a più riprese nell'allenamento di ieri). Ma anche di fare gruppo, di guardarsi negli occhi, di cementare il patto salvezza stretto nelle scorse ore.
I granata credono di poter risalire la china, sono con l'allenatore, ritengono che dopo i progressi evidenziati nelle ultime uscite ci siano tutti i presupposti per iniziare a fare punti. E alle viste che una serie di scontri diretti che potrebbero consentire al team dell'ippocampo di lasciare l'ultimo posto in classifica. Genoa, Spezia, Empoli, Venezia, prima del derby col Napoli del 31 ottobre bisognerà cercare di raccogliere un bottino soddisfacente, che possa ridare morale e fiducia a tutto l'ambiente.
Per il primo di questi quattro scontri diretti, mister Castori sembra intenzionato ad andare avanti all'insegna della continuità, confermando il 4-3-1-2 adoperato a Sassuolo. Davanti a Belec ci saranno ancora Gyomber, Strandberg, Gagliolo e Ranieri; in mediana certi del posto i due Coulibaly, per l'ultima maglia è ballottaggio tra capitan Di Tacchio e Kastanos; Ribery sarà impiegato alle spalle di Bonazzoli e Djuric e solo nel corso del match si comprenderà quanti minuti potrà giocare, in base alle risposte che gli fornirà il suo fisico.
I granata dovranno evitare le disattenzioni difensive viste nelle prime sei uscite (spesso originatesi sul lato destro della retroguardia) e dovranno cercare di aumentare il tasso complessivo di pericolosità in fase offensiva, cercando di finalizzare meglio le occasioni che verranno create.