Salernitana, quale futuro? E' la domanda, la solita, che in molti si pongono da tempo ma che in queste settimane, da quando sono iniziate le manovre propedeutiche verso la nuova stagione già alle porte, è diventata ancora più frequente. L'impressione è che si navighi a vista, si reciti a soggetto, che si improvvisi, insomma.
Tra meno di 48 ore il soggiorno a Sarnano del gruppo di Castori terminerà. E poi? Il piano organizzativo non è ancora noto, il piano sportivo men che meno. La squadra è un cantiere aperto e all'inizio del nuovo campionato mancano venti giorni. In ritiro si è lavorato con elementi la cui posizione deve essere chiarita. Il riferimento è ad esempio ai laziali (Karo, Casasola, Cicerelli, Maistro, Gondo, Riosa e l'infortunato Dziczek), per i quali la formula di permanenza non è stata resa nota in maniera ufficiale. Sarebbe opportuno chiarire se resteranno con certezza in granata, con garanzie contrattuali o sono destinati altrove. In pratica, c'è una serie di interrogativi e nodi da sciogliere.
L'entusiasmo, già fortemente provato dai danni collaterali creati dalla pandemia, è ormai sotto terra nel caso della tifoseria granata. E se altrove un minimo di seguito sugli spalti in occasione dei test amichevoli c'è stato, nel caso della Salernitana si può parlare di seguito minimo. Ne danno testimonianza gli spettatori che hanno assistito al recente triangolare. Gli alibi sono terminati e la tifoseria è stanca di aspettare. L'attesa, tuttavia, pare ancora lunga.