"Se non ci salveremo la gente non si ricorderà di quello che è successo, perché le cose devono essere coronate dal successo finale, sennò perdono valore e scompaiono. Il mio futuro a Salerno dipende dal mio stato d'animo e non so quale sarà dopo la partita". Ricevendo il Premio intitolato a Maurizio Maestrelli, ennesimo riconoscimento di una carriera incredibile, Walter Sabatini ha parlato delle sue emozioni a pochi giorni dalla finalissima tra Salernitana ed Udinese, che risulterà decisiva ai fini della salvezza per i granata, padroni del loro destino.
Battendo i friulani, il team dell'ippocampo non dovrebbe badare al risultato della sfida tra Venezia e Cagliari perché, indipendentemente da quello che faranno gli isolani al Penzo, avrebbero coronato con un ultimo sforzo quella che potrebbe essere inquadrata come un'impresa storica. E allora, servirà attenzione, equilibrio, ma anche voglia di comandare il gioco. Ed è per questo motivo che, in assenza dello squalificato Ederson, mister Nicola, oltre a rilanciare Bohinen in cabina di regia, sta valutando la possibilità di non sostituire il brasiliano con un pari ruolo, ma di schierare contemporaneamente Bonazzoli e Verdi con Djuric. Sia il doriano che il torinista hanno caratteristiche che la Salernitana potrebbe sfruttare in fase di non possesso, perché sono generosi e sanno aiutare la squadra, ma soprattutto quando ci sarà da appoggiare la manovra offensiva e creare la superiorità numerica nella metà campo avversaria. Resta da capire se sarà un'opzione percorribile dal primo minuto o a gara in corso (con uno tra Kastanos e Mamadou Coulibaly nell'undici base al posto di Ederson). Serviranno giocatori di qualità ma anche di gamba e non è escluso, allora, che sulla corsia di sinistra al posto di Obi stavolta venga schierato un esterno puro, come Ruggeri, perché oltre a quelli di Mazzocchi da destra servono traversoni al centro anche dal lato opposto.