Proprio mentre si iniziano ad addensare nubi sulla sua possibile permanenza a Salerno, che nemmeno le dichiarazioni di facciata del presidente Iervolino sono riuscite a dissipare, Walter Sabatini esce allo scoperto e difende a spada tratta la squadra e, in particolare, il suo pupillo, Federico Fazio.
"La seconda cosa che farò rientrando a Salerno, dopo uno stop di 2 giorni a Roma, sarà chiedere scusa a Federico fazio, per non aver spiegato bene a quei signori che oggi lo bastonano con giudizi e voti al limite del dileggio, cosa ha fatto e a che cosa ha rinunciato per venire a prendere questo rischio a Salerno. Gli errori, quando ci sono, li vedo anche io, ma ci sono modi meno oltraggiosi di raccontarli, magari dicendo che prima di farlo il fallo presunto su Belotti lo ha subito lui stesso e che è sempre stato in campo senza accampare dubbi o scuse già dal primo giorno".
Il diesse granata, tramite il suo profilo Instagram, ha poi invitato la piazza a stemperare i toni e a rimanere unita per cercare di alimentare le residue chance di salvezza: "La prima cosa che farò sarà guardare l'allenamento e salutare il mister e i ragazzi che per me non saranno mai l'instant flop come qualche cialtrone di cui non conosco l'identità, li ha definiti bollando loro e me senza esitazione alcuna con un epitaffio che mi pare renda inutile dire che questi ragazzi hanno giocato alla pari con tutti e spesso molto meglio". Alla fine del suo post, trova spazio quel famoso 7% a cui fece riferimento in passato e nel quale, evidentemente, nonostante le sconfitte con Juve e Torino e la prolungata astinenza da vittorie (mister Nicola è ancora a secco), vuole continuare a credere. Sabatini non molla, ci mette la faccia e, alla vigilia della gara in casa della Roma, squadra a cui è legatissimo, sprona il gruppo. Finchè la matematica non condannerà la Salernitana, i granata hanno l'obbligo morale, innanzitutto nei confronti dei tifosi, della nuova proprietà che ha profuso uno sforzo economico notevole e di loro stessi, di non lasciare nulla di intentato.