Nel silenzio di Sarnano e della società, la Salernitana inizia oggi ufficialmente il ritiro precampionato. Per arrivare dove non è dato sapere perché né Lotito né Mezzaroma ritengono opportuno parlare. Così come il direttore sportivo Fabiani che segue il mutismo della proprietà. Nessuno si degna di spiegare cosa si è fatto e cosa si intende fare.
Ci sarebbe da chiarire qualcosa, giusto qualcosa, sulla fallimentare stagione conclusa il 31 luglio, ancora una volta (per il quinto anno in serie B) senza playoff. E poi ci sarebbe da fissare il cammino per il nuovo campionato anche se di promesse non mantenute e di proclami puntualmente smentiti i tifosi ne hanno le tasche piene.
Tante incognite nella rosa di Castori
In ritiro a Sarnano ci sono 25 calciatori, 26 contando Curcio che si aggregherà dopodomani. Poi ci sono Dziczek e Jallow, alle prese con i rispettivi protocolli riabilitativi, e Mantovani, in isolamento domiciliare. Ci dovrebbe essere anche Lombardi, così come annunciato l'altro giorno dal club granata ma al momento non convocato. L'ennesima dimostrazione di una gestione a dir poco approssimativa. Di volti nuovi per la prossima stagione neanche l'ombra. La metà dei convocati per il ritiro è composta da giovani e da calciatori che quasi certamente non faranno parte del nuovo organico. Aspetto che va a rendere quasi inutile il lavoro di Sarnano.
Lotito ama dire che lui “non parla di pallone ma di calcio”. In cinque anni di serie B senza playoff, cambiando tantissimi allenatori, ha dimostrato di prendere a calci Salerno e la Salernitana. Altro che “olimpo del calcio” che aveva promesso. “Non vendo sogni ma solide realtà” è un altro must del co-proprietario, un altro slogan pieno di fumo e poco arrosto. Però su una cosa ha ragione Lotito: non vende sogni perché con lui è impossibile sognare.