L’aspetto mentale può fare la differenza nella fase finale della stagione

Salernitana, si lavora sulla testa

In vista della gara col Modena Breda e Valentini parlano al gruppo della capacità di gestire gli episodi negativi
Alessandro Ferro

Sapersi riprendere dopo una sberla in pieno volto è fondamentale. Soprattutto per chi deve lottare per la salvezza e scendere in campo, in casa e fuori, come se fosse un’arena. Nel calcio si danno e si prendono, la capacità di saper incassare e rispondere subito colpo su colpo spesso fa la differenza. Quanto accaduto nell’ultima gara a Cesena è l’esempio lampante di quanto sia importante mantenere sempre alta la concentrazione per tutti i novanta e passa minuti di una partita e non abbattersi per un episodio negativo, come un rigore sbagliato. Oltre che sui muscoli e sugli schemi lavora anche sulla testa la Salernitana. La ripresa degli allenamenti è iniziata con un incontro tra Valentini, Breda e la squadra proprio su questi aspetti. Poi si è parlato anche di situazioni di gioco da migliorare. Che sicuramente ci sono ma che adesso, a dieci partite dalla fine del campionato, forse non passano in secondo piano ma quasi. E’ indispensabile avere un’organizzazione di gioco ma in campo bisogna mettere anche ferocia agonistica e determinazione massima nel voler fare risultato, in ogni match, al di là dell’avversario. Non ha molte scelte la Salernitana che, fuor di retorica, deve affrontare le prossime gare come delle finali. A cominciare da quella di sabato col Modena all’Arechi, da vincere senza se e senza ma… e senza ritiro. Prima della partita con il Frosinone c’era stato, in seguito alla brutta sconfitta di Carrara dove la squadra aveva completamente sbagliato la partita, nell’approccio e nell’atteggiamento. Ora la Salernitana si prepara a sfidare il Modena seguendo il normale programma della settimana. Lavorando molto sulla testa, oltre gli schemi.

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