La Salernitana si opporrà al 3-5-2 dell’Inter con lo stesso spartito tattico utilizzato a La Spezia. Il 3-4-2-1 è ormai ben rodato, lo dimostrano i 5 risultati utili di fila conseguiti dalla squadra di mister Sousa e pure i numeri che certificano la buona tenuta difensiva dei granata nel corso della nuova gestione tecnica (la media dei gol subiti è scesa a 1 per gara). Qualche correttivo, però, è facile da immaginare. In vista della sfida con una delle squadre più “fisiche” del campionato e più pericolose sui calci piazzati, non serviranno solo organizzazione ed attenzione, ma anche centimetri. E’ per questo motivo che nel terzetto a guardia della porta di Ochoa si potrebbero registrare delle novità, visto che finalmente tutti i centrali sono abili ed arruolabili.
Sulle corsie laterali, con Mazzocchi che mette nel mirino la prossima partita in casa del Torino, toccherà di nuovo a Sambia e Bradaric. In mezzo al campo impossibile rinunciare al contributo di Coulibaly, Vilhena è in odore di riconferma ed è in leggero vantaggio rispetto a Bohinen e Nicolussi Caviglia. Candreva, ex di turno intenzionato a farsi rimpiangere, e Dia, arrabbiato con se stesso per l’occasione sprecata al Picco sullo 0-1 che avrebbe permesso ai granata di chiudere i conti, agiranno alle spalle di Piatek.
L’uscita dal campo del polacco a La Spezia ha fatto arretrare eccessivamente il baricentro dei granata e, inoltre, coi suoi centimetri l’ex del Milan (per lui c’è per certi versi aria di derby) potrà dare una mano anche in fase difensiva nel gioco aereo. A differenza di quanto accaduto in terra ligure, Sousa spera di poter “leggere” la partita trovando nuova linfa dai calciatori partiti in panchina ma i subentrati dovranno avere un atteggiamento diverso rispetto a quello (intimorito e rinunciatario) mostrato nella ripresa in casa dello Spezia.
Salernitana, Sousa alza il muro in difesa
436
articolo precedente