Lo scorso 12 settembre alcuni tifosi granata erano entrati nella tribuna dello stadio Arechi: durante l'amichevole, a porte chiuse, tra Salernitana e Virtus Francavilla per lanciare sul terreno di gioco numerosi palloni di cuoio. Un gesto di protesta per rispondere alla celebre provocazione di Lotito sulla mancanza di palloni prima del suo arrivo a Salerno). Un'operazione di protesta che aveva riscontrato il favore di gran parte della piazza ma che ha avuto delle conseguenze per gli autori del gesto.
Daspo da 2 a 5 anni per gli ultras coinvolti nell'iniziativa scaturita da un clima esasperato dal mancato rispetto degli impegni assunti dalla società (si legga nota ufficiale sul sito del club granata dopo un incontro a Roma con gli ultras e poi rinnegato) e cinque anni fallimentari in serie B con due salvezze ai play out e tre anonimi campionato.
In tutto questo la società anziché cercare il dialogo e stemperare i toni con la piazza e con la città si è chiusa a riccio. Ha alzato un bunker. Invece di parlare un linguaggio di verità ha usato il silenzio che ha di fatto alimentato il distacco la distanza tra la città, i tifosi e la squadra di calcio. La notizia dei Daspo emessi nei confronti di alcuni ultras e tifosi granata ha fatto rapidamente il giro del web, in centinaia hanno mostrato dispiacere per una decisione ritenuta da più parti eccessiva e che potrebbe sfociare in una serie di ricorsi.
Tra i daspati ci sarebbe anche Raffaele “Il Vikingo”, storico volto della Curva Sud Siberiano. Le pagine facebook lo hanno esortato a non mollare, in molti hanno postato le foto che lo ritraggono con l'inseparabile maglia bianca ed il megafono. Sull'epilogo che avrebbe preso la vicenda ci aveva visto giusto il consigliere regionale Luca Cascone.
Uno dei pochi se non l'unico esponente politico salernitano ad analizzare la situazione che si è creata in città tra i tifosi granata e la Salernitana. Ecco cosa scriveva il 19 settembre parlando proprio della protesta dei tifosi all'Arechi: La protesta civile "goliardica" di qualche giorno fa, con il lancio dei palloni durante la seduta di allenamento – scriveva Luca Cascone – , è stata fin troppo enfatizzata e valutata più grave di quello che in realtà è stata.
Salerno è una città che vive un amore sfrenato per la sua squadra, ma risultati e atteggiamenti della società degli ultimi anni ne stanno mortificando la passione …
Mi auguro che innanzitutto le varie anime della tifoseria si compattino ad esclusiva difesa e sostegno della nostra amata Salernitana e che la società dia dei segnali chiari su intenzioni e programmi per il nostro futuro calcistico.
Salerno e i suoi tifosi meritano rispetto!
Ad oggi nessun altro esponente istituzionale ha preso la parola sull'argomento neppure quando è esplodo il caso Ranieri il giocatore della Fiorentina che ha rifiutato Salerno per presunte pressioni con il manager del calciatore che ha generalizzato e senza che la Salernitana prendesse posizione in difesa della stragrande maggioranza di tifosi civili che ci sono a Salerno ma consentendo di veicolare su scala nazionale solo il messaggio di una parte che ledeva l'immagine di una intera città