“Per la passione, la professionalità e lo stile con cui negli anni ha contribuito alla crescita e ai successi della scherma campana”. È la motivazione che ha accompagnato la nomina del dirigente salernitano Matteo Autuori a Presidente Onorario del Comitato regionale Federscherma Campania.
L’ufficializzazione è arrivata ieri a Roma, durante la Cerimonia delle Onorificenze della FIS per il 2024 svoltasi nell’Aula Magna del Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti”, evento aperto dal numero uno del CONI, Giovanni Malagò. È stato il Presidente della Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi, insieme al Vicepresidente vicario Maurizio Randazzo, a consegnare la targa che conferisce all’attuale Consigliere federale Matteo Autuori la Presidenza Onoraria del Comitato regionale che ha guidato per vent’anni, lungo cinque quadrienni olimpici e moltissimi traguardi prestigiosi.
Dirigente sportivo di grande esperienza e autentica passione, il dottor Matteo Autuori ha cominciato il suo impegno nella scherma da genitore, sulle orme del figlio Marco (fiorettista d’ottimo livello e oggi apprezzato maestro), prima con la Nedo Nadi e poi con il Club Scherma Salerno, società che ha fondato e che ha visto affermarsi ai vertici nazionali sfornando talenti per le Nazionali azzurre. L’impegno dirigenziale di Autuori è proseguito alla guida del Comitato regionale FIS, parallelamente anche da Vicepresidente del CONI Campania, prima dell’elezione nel 2021 nel Consiglio nazionale della Federscherma dove ricopre il ruolo di referente della Consulta dei Presidenti e Delegati territoriali.
“Ringrazio il Presidente federale Paolo Azzi e tutti i colleghi Consiglieri per questo riconoscimento nato nella mia regione, dunque un grazie al Comitato campano presieduto da Aldo Cuomo, con il vicepresidente Enzo Agata e i componenti del Consiglio – afferma Matteo Autuori –. Da oltre trent’anni incessantemente dedico alla scherma impegno e passione, consapevole dell’importanza che questo sport riveste nel processo di crescita e formazione di intere generazioni. Ho seguito i percorsi di atleti straordinari ma soprattutto di tante persone che, grazie ai valori trasmessi dalla scherma, sono riuscite a farsi apprezzare in vari ambiti, e sapere che lungo questa strada c’è stato anche un po’ del mio impegno e del mio lavoro è bello e gratificante”.