Tutto secondo copione ieri alla Dacia Arena. La Salernitana, posta in isolamento fiduciario dall'Asl locale che ha disposto la sospensione delle attività da parte del gruppo squadra vietandone la partecipazione ad eventi sportivi, non si è presentata al vecchio "Friuli" a differenza dei padroni di casa dell'Udinese e degli arbitri. I bianconeri, giunti in bus poco prima delle 17.30, sono rimasti nel ventre dello stadio.
In campo, col pallone posto sul piedistallo e qualche tifoso sugli spalti (inclusi 9 valorosi supporters granata) s'è vista invece la terna, che ha provveduto anche ad effettuare le prove di collegamento audio con la Sala Var. Una pantomima di dubbio gusto. Alle 18.30 il signor Camplone dal tunnel che conduce agli spogliatoi ha fischiato e successivamente alle 19.15 ha ripetuto l'operazione per designare la fine del tempo d'attesa e la conseguente conclusione della gara per assenza della formazione ospite.
Visto che Lega e Figc non avevano provveduto a rinviare la partita, nonostante la comunicazione della dirigenza campana, si va quindi verso il 3-0 a tavolino per i friulani, che sarà decretato domani a termini regolamentari dal Giudice Sportivo, Gerardo Mastrandrea (il club granata potrebbe pure incorrere nella penalizzazione di 1 punto). Ma la Salernitana è già pronta a presentare ricorso.
La società dell'ippocampo ha dato mandato all'avvocato Eduardo Chiacchio e, dopo il preannuncio di reclamo, l'esperto legale terrà pronto l'incartamento e procederà col ricorso nonappena sarà ufficiale la decisione della giustizia sportiva. Ricordando quanto è accaduto lo scorso anno in casi analoghi (Juventus-Napoli prima e Lazio-Torino poi), l'avvocato della Salernitana dovrebbe riuscire ad ottenere la possibilità di far rigiocare quello che doveva essere il primo anticipo della 19ª giornata, l'ultima del girone di ritorno.