Tra una scoppola, l'ennesima rimediata dalla squadra sul campo, e un giro dei trustee in Figc, il secondo (si spera fruttuoso) in una settimana, si apre una fase probabilmente decisiva per le sorti della Salernitana, costretta a fare i conti pure con una scomodissima trasferta infrasettimanale di Coppa.
Entro giovedì (prima dell'anticipo con l'Inter, nuova prima della classe) si spera che Isgrò e Bertoli scoprano finalmente le carte e dicano chiaramente chi potrebbe rilevare il pacchetto azionario del club, assumendosi il compito di provare innanzitutto a mantenere la categoria (tramite un mercato invernale importante) e, allo stesso tempo, di progettare un futuro fatto di ambizioni rispondenti alle potenzialità della piazza e solido.
La Figc vigila affinchè venga rispettato il paletto dell'indipendenza e dell'autonomia rispetto alla passata gestione. I trustee leggono le carte e verificano che siano in regola pure i conti dei soggetti che hanno avanzato la loro offerta. Lotito e Mezzaroma aspettano di vedere i loro portafogli gonfiarsi (non con i 40 milioni stimati dalla perizia, ma si potranno "accontentare"), Fabiani e Colantuono di capire se potranno proseguire il lavoro intrapreso o se la mission impossible toccherà ad altri (come segnale di discontinuità anche tecnica). I tifosi sentono parlare di Tarak Ben Ammar, di fondi arabi, di svizzeri e romani, fondi di investimenti, insomma roba da far perdere i… Sensi. E invece no, è il momento di rimanere lucidi, vigili, perché in ballo ci sono le sorti dell'amata Salernitana e non è il caso di correre il rischio di avvicinarsi ulteriormente alla famigerata deadline fissata da Gravina per il prossimo 31 di dicembre.