Il momento di appannamento è innegabile. La Spal, una delle corazzate, tra le favorite per il salto di categoria, non vince dallo scorso 18 di gennaio (2-0 alla Reggiana). Distratta, forse, dalla sfida di Coppa Italia con la Juventus, la squadra di mister Marino ha dilapidato i buoni risultati fatti registrare tra dicembre e inizio gennaio con una serie di prestazioni tutt'altro che soddisfacenti.
Dopo l'eliminazione dalla manifestazione tricolore, è iniziato il lungo digiuno degli estensi: pareggi a Cremona, col Monza e a Cosenza (tutti per 1-1), stop casalingo col Pordenone (1-3), pareggi con Empoli (1-1) e a Vicenza (2-2), fino ad arrivare alla sconfitta interna con la Reggina nello scorso turno di campionato.
Il team di mister Marino è scivolato fino all'ottavo posto in classifica, ai margini della zona play off e sa che, da qui in avanti, ogni ulteriore passo falso potrebbe essere pagato davvero a caro prezzo.
Con una rosa come quella su cui può contare il tecnico siciliano (valore stimato del parco giocatori superiore ai 35 milioni di euro), con i rinforzi giunti in sede di mercato di riparazione, è chiaro che la società si aspetta un rendimento ben diverso e, soprattutto, qualcosa in più dal punto di vista dell'esperienza, della cattiveria agonistica, del bel gioco oltre che dei risultati. Senza Mora, Floccari e Missiroli, dopo le polemiche per le decisioni arbitrali sfavorevoli nel match perso con la Reggina, mister Marino sa di giocarsi molto nel match dell'Arechi e, per questo, chiede ai suoi una grande prestazione.