Chi ha seguito la prima gara interna della Salernitana contro la Reggina avrà sicuramente notato che le condizioni del terreno di gioco dello stadio Arechi non erano propriamente ottimali. Ebbene, dopo il divorzio dalla ditta Tanci, che ha curato il manto erboso negli ultimi anni per il club di Lotito e Mezzaroma, il nuovo giardiniere ha programmato una serie di interventi, in particolare in vista dell'arrivo della stagione invernale. Il rettangolo verde dell'Arechi, che presentava diverse macchie di un poco incoraggiante colore giallognolo, in particolare a ridosso dell'area di rigore lato curva Sud e nei pressi del tunnel che conduce agli spogliatoi, è interessato in questi giorni da operazioni di sabbiatura e trasemina, proprio per rimediare a questo problema e per preparare la superficie di gioco a piogge abbondanti e temperature rigide. Ovviamente, questo significa che, almeno per qualche giorno, il prato non potrà essere calpestato e la Salernitana, infatti, sta utilizzando altre strutture per allenamenti e sgambature. I nuovo tecnici, al lavoro da pochi giorni, assicurano che quelli avvertiti contro la Reggina sono stati solo problemi “cromatici”, figli dell'estate appena terminata e del poco tempo per far respirare l'erba, “stressata” fino al 31 luglio prima di ricominciare la stagione a fine settembre.
A proposito di stadio Arechi, lo scorso 30 giugno la Salernitana ed il Comune di Salerno si sono accordate per la proroga della convenzione d'uso dell'Arechi fino al 31 dicembre, necessaria per la disputa del finale della scorsa stagione sportiva e per l'inizio di quella corrente. Le parti dovranno rivedersi a breve per discutere del prolungamento dell'accordo, che dovrebbe essere portato al 31 gennaio 2021, per ora. E' quella la data limite dello stato d'emergenza fissato dal Governo. Se la situazione Covid-19 dovesse mantenersi d'allerta, anche oltre il 31 gennaio, si potrebbe procedere con ulteriori proroghe. Quando il clima sarà più sereno, però, Salernitana e Comune dovranno programmare al meglio il futuro.