La Salernitana torna dal ritiro con qualche certezza in più legata all’enorme lavoro svolto da Colantuono e dal suo staff ma anche con qualche ulteriore dubbio per via di una rosa non ancora modellata dal mercato di riparazione. Manca una settimana alla ripresa del campionato e la Salernitana è un cantiere aperto. Situazione che non agevola il lavoro del mister con tanti, troppi atleti che hanno la valigia pronta e la testa altrove. Il Venezia è un cliente scodo ha una difesa solida e gioca un buon calcio. All’andata la Salernitana di Bollini strappò un pareggio all’alba del campionato. Un girone dopo la Salernitana è obbligata a vincere per cominciare nel migliore dei modi la fase discendente del torneo e cancellare il doppio ko che ha concluso il 2017. La Salernitana è chiamata ad una reazione immediata perchè ad oggi la classifica invita più a guardarsi le spalle che l’orizzonte, non lontano della zona play off. Anche per Colantuono è arrivato il momento di dare delle risposte. Una vittoria e due sconfitte. L’effetto cambio tecnico si è già esaurito come del resto gli alibi. Il neo mister ha avuto quasi un mese per ambientarsi e soprattutto comprendere pregi e difetti dell’attuale rosa. La prima cosa da fare è quella di scegliere un modulo in base ai calciatori in organico. Dare una fisionomia ad un gruppo non ancora squadra. Una compagine, quella granata, che per tutto un girone è andata alla ricerca, senza trovarla, di una precisa identità tattica. Colantuono, inoltre, dovrà dire, ora può ciò che serve a questa Salernitana. L’allenatore di Anzio ha un curriculum importante, non è un pivellino alle prime armi può dunque fare la voce grossa e far comprendere alla proprietà che bisogna darsi una mossa ed intervenire lì dove ravvisa l’esigenza di apprortare dei correttivi. Anche su questo la figura del neo allenatore è importante. Colantuono non è uno che allena i giocatori che gli danno. Siamo certi che abbia stilato una lista ben precisa di nomi e priorità. Sta alla società rompere con le vecchie logiche del passato e dare a Fabiani tutti gli strumenti per poter operare sul mercato ricordando il solito vecchio adagio: senza soldi non si cantano messe
Sulla Salernitana che rientra da Cascia il cartello ‘Lavori in corso’
62