Cambiare pelle in corso d’opera e vendere cara la pelle. Con questi obiettivi, la Salernitana si presenterà al Bentegodi con un undici di partenza che, dal punto di vista degli interpreti, può consentire a mister Nicola per salvare la pelle di cambiare spartito tattico nel corso della partita senza ricorrere a sostituzioni, ma semplicemente spostando le pedine sul rettangolo verde.
La base di partenza sarà il 3-5-2. Davanti ad Ochoa ci saranno Bronn, Troost-Ekong e Lovato (in vantaggio su Pirola); Candreva e Bradaric giocheranno sulle corsie laterali; Coulibaly, Nicolussi Caviglia (che dovrebbe aggiudicarsi il ballottaggio con Bohinen) e Vilhena agiranno in mediana; Bonazzoli e Dia comporranno la coppia d’attacco. Allargando Bronn come terzino bloccato, arretrando Bradaric sulla linea dei difensori, e riproponendo Candreva come sottopunta assieme a Bonazzoli alle spalle di Dia, in automatico i granata possono passare al 4-3-2-1, visto nelle scorse apparizioni.
Il Verona risponderà col 3-4-2-1. Il duo Zaffaroni/Bocchetti, che vorrebbe prolungare l’imbattibilità casalinga che dura dall’inizio del 2023 punterà sui giocatori più utilizzati di recente. Montipò in porta; Ceccherini, Hien e Magnani in difesa; Depaoli, Duda, Tameze e Doig in mediana; Lazovic alle spalle di Ngonge e Lasagna. Solo panchina per Verdi, non convocato Djuric.
Dirigerà l’incontro il signor Valeri di Roma 2.
Una Salernitana “camaleontica” anche a Verona
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