La Salernitana, come l’Università telematica Pegaso, non c’entra nulla con il processo svoltosi a Napoli e che ha portato alla condanna in primo grado (a quattro anni di carcere) di Danilo Iervolino. La vicenda, nella quale è rimasto coinvolto anche Mario Rosario Miele, dimessosi a novembre 2023 dal cda del club granata (al suo posto subentrò Alessandro Civitella), non deve influenzare in alcun modo le attività della società.
“In questo momento buio e triste della mia vita penserò di più ai miei affetti, continuando con senso di responsabilità nei molteplici impegni professionali che ho intrapreso” ha dichiarato subito dopo la notizia della condanna Danilo Iervolino. Certo, è una botta emotiva forte per il club e per l’entourage vicino al proprietario, ma non deve mutare gli equilibri in vista di appuntamenti e scadenze importanti.
La ricapitalizzazione da parte dello stesso Iervolino (15 milioni circa entro fine anno, 6 già deliberati dal CdA) servirà a sistemare i conti, l’indice di liquidità e dovrà dare modo al direttore sportivo Petrachi di operare sul mercato.
Se, come ci tengono a precisare le persone vicine al patron (a proposito, l’avvocato Fimmanò ha ottenuto assoluzione piena nella stessa vicenda) niente succede alla Salernitana e nulla cambia rispetto al progetto triennale varato dalla società per riportare il team dell’ippocampo in Serie A, serviranno atti concreti già nelle prossime settimane, quando il club dovrà farsi trovare pronto ed operativo alla riapertura invernale delle liste di trasferimento.
Nel frattempo, la speranza dei tifosi è che questa vicenda giudiziaria, che ha sollevato un polverone notevole anche dal punto di vista mediatico, non crei scompensi in campo e non genersi distrazione o preoccupazione in seno al gruppo squadra, chiamato a conquistare il maggior numero possibile di punti nelle ultime gare del 2024, dal derby di domani con la Juve Stabia alla gara inaugurale del girone di ritorno in casa del Catanzaro.