Si deciderà tutto lunedì a Pescara, dove la truppa di Castori dovrà cercare di sfatare un altro tabù

Zitti. Zitti. I granata fanno impazzire di gioia i tifosi

La vittoria ai danni della capolista Empoli (2-0) permette alla Salernitana di continuare a sognare
Michele Masturzo

Zitti. Zitti. Le parate di Belec che chiede soccorso pure al palo, le chiusure di Gyomber, le sgroppate di Casasola, Di Tacchio uomo ovunque, i guizzi di Tutino, il malore di Veseli e le scivolate del subentrato Mantovani, la generosità di Gondo che si sbatte con gli occhi da fuori, il "solito" gol su calcio piazzato di Bogdan, il raddoppio di Anderson che dimostra di essere pure testardo nel provare e riprovare la conclusione fino a trafiggere il portiere avversario.

Zitti. Zitti. Il suono delle trombette che dall'esterno riecheggia all'Arechi, la festa finale, gli abbracci, l'odore acre dei fumogeni, i tifosi in lacrime all'esterno che poi scortano il bus come accade nelle grandi occasioni, i caroselli per la città. Sono le immagini di un pomeriggio da sogno in cui la Salernitana si toglie lo sfizio di battere la capolista Empoli 2-0.

Zitti. Zitti. Dopo le ore 22, solo silenzio. Come se non fosse successo nulla. C'è il coprifuoco anche per le emozioni oltre che per le parole. Ma non per i sogni, che finalmente i tifosi granata sentono di poter inseguire. Un intero popolo si morde la lingua e già guarda avanti, già pensa a lunedì, perché l'ennesimo finale positivo del Monza (trascinato ancora da Balotelli) rinvia qualsiasi discorso di qualche giorno.

Zitti. Zitti. C'è da andare a conquistare l'Adriatico, c'è da battere un Pescara già retrocesso, ma quello stadio evoca brutti ricordi, il passato che ritorna, corsi e ricorsi storici, i tabù da sfatare, l'ennesima prova di forza da compiere per silenziare tutti, anche i gufi.

Fino a lunedì, ancora, solo lavoro e silenzio. Zitti. Zitti.

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