“Tutto fu ambito e tutto fu tentato. Quel che non fu fatto io lo sognai; e tanto era l’ardore che il sogno eguagliò l’atto”. Una poesia di D’Annunzio per dare coraggio ai residenti di via Gabriele D’Annunzio: hai visto mai che, sognando ardentemente interventi urgenti da fare, le criticità possano sparire da sole? Purtroppo, questa è poesia. La realtà è ben diversa e ci viene ben raccontata da un nostro telespettatore che ci fa notare marciapiedi squarciati dalle radici degli alberi, con la pavimentazione che trema sotto ai piedi, una sorta di passeggiata ballerina e insidiosa, perché se non sei un equilibrista è facile che cadi. E poi, le solite erbacce incolte che non vengono potate, insomma una situazione di degrado diffuso che non assicura dignità ai cittadini del posto e non onora al meglio la memoria del grande poeta.
Via d’Annunzio: degrado diffuso, altro che poesia…
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